(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) Questa estate erano stati molti a pronosticare una ripresa del contagio in autunno e inverno, forse abbiamo abbassato la guardia, o vissuto un momento illusorio. Il contagio è ripreso, si è diffuso di nuovo in tutta Europa. Ci attendono mesi difficili: una grande responsabilità in capo alle istituzioni nazionali e locali, e una responsabilità in capo a tutti noi. Bene ha fatto il presidente Mattarella a rammentare che non esiste una libertà-solo-per te tanto da minacciare la salute delle persone. E neppure una libertà che si ferma dove comincia quella degli altri, una concezione sostanzialmente individualistica, autoreferenziale, che vede gli spazi di ciascuno isolati, recintati, alcuni addirittura murati. La libertà che abbiamo a cuore è quella che vive di libertà reciproche, che accoglie la responsabilità verso gli altri non come limite alla proprie aspettative di realizzazione ma presupposto affinché esse si avverino pienamente.
In questo momento complicato della vita delle nostre comunità esercitiamo dunque con responsabilità le nostre libertà. Non apparteniamo alle tifoserie contrapposte dei negazionismi e dei catastrofisti, dobbiamo essere saggi e attenti, non farci prendere dalla paura e dallo sconforto e vivere questo tempo con la speranza nel cuore. Deve essere per noi tutti un tempo di semina e di attesa operosa, continuiamo a tenerci stretti l’uno all’altro. A fare associazione soprattutto, curando le relazioni nei nostri gruppi , ciascuno con le risorse che ha e con la creatività di cui è capace, utilizzando gli strumenti che le tecnologie digitali ci mettono a disposizione. Le nostre sedi rimarranno aperte per quanto possibile e nel rispetto delle normative vigenti, manterremo i servizi necessari, continueremo a inviarvi le newsletter e la rivista, strumenti preziosi oggi più che mai. Non da ultimo: abbiamo avviato la campagna abbonamenti per il 2021, un invito a rinnovare la nostra adesione ad Anla. Forse in questo tempo così complicato il gesto assume un significato del tutto particolare: non un rinnovo …così… per tradizione, ma un impegno a mantenere viva la dimensione associativa, le relazioni personali, le conversazioni, i dibattiti, il ritrovarci per condividere. Sono da sempre valori preziosi, ma oggi ci appaiono sempre più vitali e incredibilmente nuovi. “La vita non è aspettare che passi la tempesta ma imparare a ballare sotto la pioggia”. È una frase attribuita a Ghandi, non ne sono certo, ma mi pare colga lo spirito con il quale vivere questo passaggio della nostra vita personale e sociale.