(di Edoardo Patriarca) I nonni vengono festeggiati il 2 ottobre con una ricorrenza civile riconosciuta dalla legge 159 del 31 luglio 2005 che celebra l’importanza del loro ruolo all’interno delle famiglie e della società. Tra l’altro in questa data la chiesa cattolica celebra gli Angeli custodi, che esattamente, come i nonni, proteggono i bambini e le bambine. Appare una ovvietà, ma vogliamo ribadire che essi sono un pilastro della nostra società e, forse, il principale sostegno alle famiglie. I nonni sono cambiati, potremmo dire che sono più “giovanili”, ma una dimensione è rimasta immutata nel tempo: la loro importanza nella crescita emotiva e relazionale dei bambini, un riferimento affettivo ed educativo certo e sicuro. Questo 2 ottobre 2020, dopo i lunghi mesi di quarantena e le tante e troppe morti, assume un valore e un significato assai particolare, va ricordato e celebrato per fare memoria, e confermare la bellezza unica e irripetibile della relazione tra nonni e nipoti, tra anziani e bambini.
Vogliamo raccontarvela con brevi pennellate.
Senza di loro sarebbe dura.
Anzi, sarebbe durissima per la vita di milioni di famiglie. Sono loro, i nonni, che reggono le fila di un welfare familiare fatto di condivisione e accoglienza. Più di un terzo delle famiglie italiane si affidano ai nonni per crescere i figli: studiano con i ragazzi, li accompagnano a fare un’attività sportiva, li seguono nella loro formazione, e talvolta fanno quadrare anche il bilancio familiare.
“I nonni hanno la saggezza di un gufo e il cuore di un angelo”.
I bambini e le bambine apprendono dai nonni molto più di quanto immaginiamo: un amore incondizionato tra complicità e tenerezze, tra accudimento e giocosità. Sotto il loro sguardo vigile i bambini sperimentano i primi spazi di libertà, le prime uscite senza i genitori, davvero si sentono liberi di apprendere, di scoprire e di conoscere in un ambiente che percepiscono protetto e rassicurante.
‘Sai, che cosa facevo quando ero piccola?’ ‘Sai, cosa dicevo quando la mamma aveva la tua età?’
I nonni trasmettono una tradizione, una continuità tra i vecchi insegnamenti ed i nuovi, educano ad avere pazienza e a rispettare i tempi di tutti, fanno da tramite tra una generazione e l’altra, trasmettono la memoria di ciò che era un tempo e leggono i cambiamenti che si succedono anno dopo anno.
‘Rallenta un po…dai fermati ancora 5 minuti….’
I nonni sono un prezioso antidoto contro il dovere di ‘crescere in fretta’ imposto dal tempo che viviamo; anche i genitori presi dal ritmo frenetico della quotidianità, inconsciamente, cadono nella medesima trappola. I nonni sono invece testimoni della virtuosità del tempo lento dedicato a gustare ogni attimo della vita giornaliera, a garantire lo spazio del gioco, e di tutto ciò che la società ritiene spesso una “perdita di tempo” o un tempo superfluo e inutile.
Il tempo della nonnità
Anche i nonni ricevono tanto: il dono di un tempo vissuto con leggerezza e serenità che riscopre tenerezza e dolcezza accantonati spesso negli anni del lavoro. Si rivive un’emozione passata, si torna ad essere un po’ padri, si gode del piacere di essere di nuovo in gioco come presenza educante, si prova una gioia inaspettata e mista a stupore di fronte all’incanto e al mistero dell’infanzia.
Nonni anche senza nipoti o non solo dei propri nipoti.
Solidarietà, fraternità e prendersi cura rappresentano per noi tutti valori imprenscindibili, desideriamo che a ogni bambino sia assicurato tutto ciò che a lui manca per crescere in autonomia e competenza. ANLA vuole essere anche una rete di “nonni sociali” a sostegno dei genitori in difficoltà e dei bambini che hanno i nonni lontani e sono in situazione di povertà educativa.
Per guardare avanti con speranza
Un grazie speciale dunque a tutti i nonni, un grazie a questa giornata a loro dedicata ma anche e soprattutto per tutti gli altri 364 giorni dell’anno nei quali donano tempo e amore. Passerà questo tempo duro, torneremo ad abbracciarci, a parlarci scambiandoci baci e parole, a darci carezze, a giocare e a “perdere tempo” nei parchi, a raccontare favole e a inventarne di nuove. Con i nostri nipoti, con i bambini che sceglieremo di accudire nel dono e nella gratuità. Quel tempo tornerà, lo scopriremo assai più prezioso, e ne avremo più cura. Noi ne siamo certi e non mancheremo all’appuntamento