(di Luigi Venturi) Il calendario di Serie A metterà di fronte grandi sfide, questo è sicuro. Sarà una estate calda non solo dal fronte metereologico, si gioca tanto si corre tanto e si suda tanto ogni 3 giorni fino alla fine del campionato. La Juventus, capolista, dopo la rovinosa sconfitta nella finale di Coppa Italia sembra già aver messo le cose in chiaro vincendo a Bologna e il suo allenatore Sarri si gusta comodamente sul divano i rimpianti dell’Inter, rimontata nel finale dal Sassuolo (3-3), e la sconfitta della Lazio a Bergamo. Mister Inzaghi perde terreno dopo il 3-2 subito con l’Atalanta e vede la Juventus scappare a più quattro punti in classifica. Stessi punti di differenza nella bagarre al terzo posto, con i nerazzurri di Conte a sole quattro lunghezze più dell’Atalanta, che invece mantiene una certa distanza per la Champions dalla Roma (+6). I giallorossi di Fonseca la spuntano in rimonta all’Olimpico con una doppietta di Dzeko ad affondare la Sampdoria (2-1). In tutto ciò Il Napoli di Gattuso non contento della Coppa Italia espugna il Bentegodi di Verona, continuando la scalata alle posizioni alte, in linea con le richieste del presidente De Laurentiis che vuole vincere tutte le partite che restano da qui fino al termine del campionato.
Fronte Juve: Sta già facendo il giro del web la foto di Douglas Costa su Instagram, postata dopo la fine di Inter-Sassuolo e soprattutto Atalanta-Lazio che ha lasciato i nerazzurri a -8 e la Lazio a -4 in classifica sui bianconeri in testa alla classifica. Il brasiliano guarda l’orizzonte e sorride. Non scrive niente, mette solo un emoji ma il senso lo capiscono tutti. L’immagine è diventata virale in poche ore, coi tifosi bianconeri che questa mattina si sono svegliati con qualche punticino in più di vantaggio e non finisce qui. Buone notizie dall’infermeria, riecco Gonzalo Higuain. Venti giorni dopo il risentimento muscolare accusato in allenamento, il Pipita questa settimana è tornato a calcare i campi della Continassa. Gia dalle ultime sedute di questi giorni è regolarmente a disposizione di Maurizio Sarri e ora scalda i motori in vista della prossima gara. Un ritorno atteso e sperato, vedremo quali saranno le sue condizioni. Al momento sembra molto probabile una sua convocazione per la sfida contro il Lecce.
Fronte Lazio: 21 risultati utili consecutivi. Questo lo score della Lazio di mister Inzaghi prima della sconfitta di Bergamo. Un’imbattibilità che reggeva dal lontanissimo 25 settembre 2019, giorno dell’ultimo ko a San Siro contro l’Inter. Poi sono arrivate solo vittorie e qualche pareggio che hanno permesso ai biancocelesti di volare fino a -1 dalla Juventus. Per lo meno fino a mercoledi sera quando nonostante il doppio vantaggio la squadra di Gasperini ha messo all’angolo la Lazio e con Palomino, aiutato da Strakosha, ha chiuso definitivamente il match. Si interrompe così questo record detenuto dai capitolini che in un colpo solo perdono anche il titolo di difesa migliore del campionato che ora passa nelle mani della Juventus. Un brutto stop che arriva come un fulmine a scuotere Inzaghi e la sua squadra ma non c’è tempo per rimuginare. Si torna subito in campo contro la Fiorentina, vietato sbagliare per riprendere le fila della stagione.
Fronte Inter: Non è andata come Antonio Conte sperava, anche se alla fine l’Inter è stata condannata dagli episodi. I gol divorati prima da Roberto Gagliardini e poi da Antonio Candreva, che avrebbero potuto chiudere il match in entrambe le occasioni, non potevano certo essere previsti dal tecnico leccese. Ad ogni modo, va sottolineato soprattutto l’approccio dei nerazzurri che nei primissimi minuti si erano fatti schiacciare letteralmente dal Sassuolo. Grazie alla forza della giocata dei propri singoli, però, alla fine l’Inter era andata in vantaggio per ben due volte. Ma l’incapacità già evidenziata contro la Sampdoria nel chiudere le partite, ancora una volta ha inchiodato i nerazzurri sul 3-3 finale. Forse con i 5 cambi rispetto alla Samp Conte si è lasciato andare un po’ la mano, ma va detto che anche le altre 5 sostituzioni adesso consentite dal regolamento, non hanno comunque aiutato la squadra a ritrovare se stessa.
Fronte Atalanta: L’Atalanta è riuscita nell’ennesima impresa della stagione: rimontare da 0-2 a 3-2 la Lazio al Gewiss Stadium, consolidando la quarta posizione in classifica. Gian Piero Gasperini non era in panchina, squalificato per un turno dopo l’espulsione contro il Sassuolo. Al suo posto il vice Tullio Gritti. E’ un’Atalanta che parte piano, non è una novità per chi conosce le strane abitudini dei Gaspboys, che anche contro il Sassuolo avevano concesso palle gol clamorose, poi neutralizzate grazie a un super Gollini. Ma certo riuscire a recuperare due gol a una Lazio che punta e crede nello scudetto è una dimostrazione di forza e di grandissima qualità, altro che condizione fisica come qualcuno ha sottolineato ricordando che la Lazio tornava in campo dopo il 29 febbraio. Non che giocare dopo tre giorni sia stata per l’Atalanta una passeggiata.
E chissà quanti avrebbero davvero creduto nella rimonta, dopo quella partenza tagliagambe, un gol-autogol e l’altro capolavoro di Milinkovic, dopo nemmeno un quarto d’ora. Chiaro, dall’altra parte non c’era il Sassuolo (buona squadra, se n’è accorta anche L’Inter) ma una Lazio che diceva di lamentare alcune assenze, ma rispetto all’andata c’era Lazzari che andava come una scheggia, Milinkovic un fuoriclasse, Immobile non nella sua miglior serata. Come d’altra parte Zapata, più utile per l’impegno che nelle conclusioni. Ma questa Atalanta che macina gioco e gol come nessun’altra può andare in rete con chiunque.
Comunque si è parlato tanto di panchine lunghe, della forza dei nerazzurri, o addirittura che la Roma (e lo stesso Napoli) pensano o sperano ancora di raggiungere le alte vette mentre nel frattempo è la Dea a guadagnare due punti sull’Inter, che non è più tranquillissima al terzo posto. La forza dei Gaspboys è nelle gambe ma anche uno spirito di squadra che va oltre le individualità. Mai l’Atalanta era stata così in alto come ora con Gasperini.
E’ Bergamo altissima.