(di Edoardo Patriarca, presidente nazionale ANLA) Ieri mattina al Senato, e oggi alla Camera, il Presidente Mario Draghi ha illustrato il programma del suo governo (… il terzo di questa legislatura, ahimè) piuttosto lungo e articolato. I giudizi di commentatori e delle forze politiche che lo sostengono sono stati largamente positivi. Vorrei porre l’attenzione su alcuni passaggi che, con un pizzico di orgoglio, colgono molte delle riflessioni avviate all’interno della nostra associazione in questi anni, approfondite peraltro nelle Summer School.
La seguente affermazione del Presidente: “La crescita di un’economia di un Paese non scaturisce solo da fattori economici. Dipende dalle istituzioni, dalla fiducia dei cittadini verso di esse, dalla condivisione di valori e di speranze. Gli stessi fattori determinano il progresso di un Paese”, è il tema che ci ha accompagnato durante le celebrazioni del settantesimo anniversario della nostra fondazione, nel 2019 che si è concluso con l’incontro con Papa Francesco. Lavoro, dedizione, spirito di servizio, orgoglio e determinazione sono state alla base del miracolo economico, “grazie alla convinzione che il futuro delle generazioni successive sarebbe stato migliore per tutti”.
Anche il forte richiamo alla responsabilità delle generazioni anziane ha accompagnato le nostre riflessioni tese a contrastare l’immagine prevalente di una anzianità autoreferenziale e corporativa, e solo bisognosa di assistenza. Abbiamo discusso di giovani, di figli e nipoti, di scuola e servizi per l’infanzia con serietà perché il nostro futuro è il futuro dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. “Spesso mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrificandosi oltre misura. È una domanda che ci dobbiamo porre quando non facciamo tutto il necessario per promuovere al meglio il capitale umano, la formazione, la scuola, l’università e la cultura. Una domanda alla quale dobbiamo dare risposte concrete e urgenti quando deludiamo i nostri giovani costringendoli ad emigrare da un paese che troppo spesso non sa valutare il merito e non ha ancora realizzato una effettiva parità di genere”.
Non poteva mancare il richiamo all’azione volontaria di cui vive la nostra associazione con tanti che vi dedicano tempo e energie con generosità e dedizione, servizio rivolto anche a coloro che più hanno bisogno. “Dobbiamo essere più orgogliosi, più giusti e più generosi nei confronti del nostro Paese. E riconoscere i tanti primati, la profonda ricchezza del nostro capitale sociale, del nostro volontariato, che altri ci invidiano” … “Chiariremo il ruolo del terzo settore e del contributo dei privati al Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza attraverso i meccanismi di finanziamento a leva (fondo dei fondi).
Ascoltiamo il forte richiamo del presidente Draghi a ripensare la nostra sanità: “Sulla base dell’esperienza dei mesi scorsi dobbiamo aprire un confronto a tutto campo sulla riforma della nostra sanità. Il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base (case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria). È questa la strada per rendere realmente esigibili i “Livelli essenziali di assistenza” e affidare agli ospedali le esigenze sanitarie acute, post acute e riabilitative. La “casa come principale luogo di cura” è oggi possibile con la telemedicina, con l’assistenza domiciliare integrata”. Sono temi che abbiamo approfondito nella recente Summer School di Castel Gandolfo con illustri interventi, tra questi Mons. Vincenzo Paglia presidente della commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana presso il Ministero della Sanità.
Per parte nostra accogliamo la chiamata di Mario Draghi allo “spirito repubblicano” che da sempre anima la vita della nostra Associazione. Buon lavoro Presidente.